Il datore di lavoro che impiega lavoratori dipendenti senza preventiva comunicazione al centro per l’impiego rischia una sanzione amministrativa che varia da 1.500 a 12.000 euro per ogni lavoratore, oltre a 150 euro per ogni giorno di lavoro “in nero”. Una sanzione minore – da 1.000 a 8.000 euro per ogni dipendente, oltre a 30 euro per ogni giornata non in regola – e’ comminata quando il dipendente sia stato impiegato in nero ma sia stato gia’ regolarizzato prima dell’ispezione. Il nuovo impianto normativo e’ entrato in vigore il 24/11/2010 con la legge n.183/2010 e trattandosi di condotta permanente, l’illecito si consuma con la cessazione del comportamento lesivo. Con quest’ultima legge, la maxisanzione e’ diventata oggetto di diffida obbligatoria ad adempiere (la diffida e’ contenuta nello stesso verbale unico di contestazione). Il trasgressore potra’ regolarizzare sotto il profilo lavoristico, retributivo e contributivo il rapporto di lavoro in nero, entro 30 giorni dalla diffida, con versamento entro i successivi 15 giorni della sanzione nella misura minima.
Il Ministero del Lavoro precisa che e’ ammessa la sola regolarizzazione con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, anche parziale ma in ogni caso con orario di lavoro non inferiore alle 20 ore settimanali.