La sentenza di Cassazione n.18609 depositata il 29/10/2012 ritiene legittimo l’uso ripetuto e abitudinario del pagamento in contanti qualora si tratti di pratica commerciale consueta. La vicenda ha interessato un accertamento nei confronti di un contribuente sulla scorta di indagini sui conti correnti bancari a lui intestati dove si riscontravano differenze tra movimentazioni e dichiarato. Il ricorso del contribuente verteva sul fatto che tali movimenti erano dovuti al pagamento di rapporti di lavoro con 17 stagionali i quali, come consuetudine, vengono pagati in contanti, ed il c/c veniva anche utilizzato per scopi personali. Il contribuente aveva avuto ragione sia in primo grado, sia in secondo grado; i giudici di merito hanno confermato tali decisioni motivando che dall’esame della contabilità dell’azienda non erano emerse ipotesi di corrispettivi non registrati o di acquisti in evasione d’imposta, l’utilizzo quasi esclusivo del conto cassa risultava giustificato dalla notoria prassi degli operatori di zona di accettare solo pagamenti per contanti e dei clienti di provvedere al pagamento per contanti. Da qui anche la presunzione di utilizzo del conto bancario prevalentemente per ragioni personali e familiari.