Diventa necessario per i lavori nei cantieri, sia in appalto sia in subappalto, una specifica certificazione antimafia da chiedersi, a cura della stazione appaltante, al Prefetto della località in cui l’impresa ha la propria sede. L’impresa con lavori in più province sarà soggetta a più certificazioni, una per ogni lavoro. Sono previsti vari tipi di giudizio: l’informativa tipica che, se sfavorevole, ha l’immediato effetto di espellere l’impresa dall’appalto e l’informativa atipica, che indica l’impresa non infiltrata ma con ancora elementi di dubbio tali da essere necessaria un’ulteriore attività di indagine e valutazione. Il regime sarà applicato fino all’entrata in vigore del Codice antimafia, una banca dati unica dei cosiddetti “pregiudizi” antimafia.