Con Sentenza 13 marzo 2013, n. 6254, la Corte di Cassazione ha confermato che l’Agenzia delle entrate è autorizzata ad accedere ai conti correnti bancari di soci e familiari di lavoratori autonomi e ad utilizzare i dati emersi nelle indagini penali su sospetta evasione, senza la previa autorizzazione del Pm (come già chiarito dalla Corte con Sentenza n. 7279/2009).In particolare, per l’accertamento fiscale l’Amministrazione finanziaria può:
- utilizzare la documentazione bancaria acquisita dalla Guardia di finanza a carico di terze persone;
- imputare a reddito d’impresa le movimentazioni bancarie di soci e persone collegate;
- imputare a reddito d’impresa i prelievi bancari effettuati da soci sui propri conti;
- considerare “fittizia” l’interposizione di una persona per travasare i ricavi della società.