Il nuovo redditometro è al vaglio del garante della privacy. La pronuncia è attesa entro metà ottobre. Due sono gli apsetti sotto osservazione: la profilazione dei contribuenti, vale a dire essenzialmente le modalità con cui sono stati costruiti gli identikit e l’attribuzione delle spese; la qualità dei dati presenti in Anagrafe tributaria, che consente di ricostruire l’effettiva capacità contributiva per metterla poi a confronto con i redditi dichiarati e valutare l’effettivo scostamento. Il superamento dell’esame del garante è indispensabile per l’applicazione del redditometro: solo dopo l’esito, se sarà positivo, potranno partire le lettere di invito al contraddittorio per 35.000 contribuenti.