La Suprema Corte, sezione lavoro, con la sentenza n. 19568 del 26 agosto 2013, ha ribadito il consolidato principio in base al quale, nel procedimento di qualificazione del rapporto di lavoro come autonomo o subordinato, occorre fare riferimento al concreto atteggiarsi del rapporto stesso ed alle sue specifiche modalità di svolgimento, potendo, invece, il richiamo all’iniziale volontà delle parti assumere valenza decisoria solo allorché tali modalità lascino margini di ambiguità ed incertezza.