Pagano l’imposta di bollo i documenti di offerta e accettazione, redatti in formato elettronico, scambiati tra enti e fornitori all’interno del Mercato elettronico della pubblica amministrazione (Mepa) per l’approvvigionamento di beni e servizi. Così risponde l’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 96/E del 16 dicembre, a una società che ritiene lo scambio telematico tra le due parti non equiparabile alla conclusione di un vero e proprio contratto, perché sul documento conclusivo compare soltanto la firma digitale di chi lo ha emesso, mentre manca la firma della controparte.