Con la sentenza n. 11477 del 23 maggio 2014, la Corte di Cassazione ha affermato che in tema di accertamento, la regolarità delle scritture contabili non rappresenta un ostacolo all’applicazione del metodo analitico-induttivo o misto, ai sensi dell’art. 54, commi 2 e 3, Dpr 633/1972, per procedere alla rettifica in aumento dell’imponibile esposto nella dichiarazione, anche ai fini Iva, a seguito dell’emergere di singoli elementi, attivi o passivi, dei quali risulta provata l’inesattezza o la mancanza.