La Corte di Cassazione si è espressa in merito la deducibilità di costi per consulenza. Il fatto prende spunto da un avviso di accertametno emsso dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di una società con cui riprendeva a tassazione costi relativi a attività di consulenza ritenuti indeducibili per difetto di inerenza. Detto avviso era poi annullato dalla CTR perché, pur non essendo descritta in modo esaustivo in fattura la natura della consulenza svolta, questa era stata svolta in ottemperanza a un contratto e aveva indotto un considerevole aumento di fatturato. L’Ufficio allora è ricorso in Cassazione che, con la sentenza n. 21184 dell’ 8 ottobre 2014, ha accolto il ricorso con le seguenti motivazioni: “i costi, per essere ammessi in deduzione quali componenti negativi del reddito di impresa, debbono soddisfare i principi di effettività, inerenza, competenza, certezza, determinatezza o determinabilità; deve essere comprovata l’inerenza, la spesa deve riferirsi ad attività da cui derivano ricavi o proventi che concorrono a formare il reddito di impresa”.