La Corte di Cassazione, nella sentenza n. 24772 dell’11 giugno 2015, ha chiarito che trattasi di appropriazione indebita quando il commercialista trattiene per sé le somme consegnategli per il versamento delle imposte. Per la configurazione del reato non rileva l’omesso accertamento delle infrazioni da parte degli uffici fiscali né l’incertezza sull’esatto ammontare del debito tributario gravante sul contribuente ingannato.