La gestione del 5 per mille viene bocciata dalla Corte dei conti: troppi enti beneficiari e poca trasparenza. Dall’esame in corso alla Corte dei conti sono risultate: irregolarità nella trasmissione delle scelte dei contribuenti da parte dei Caf; irrazionale esclusione degli enti pubblici attivi nella promozione e nella tutela dei beni culturali; adempimenti svariati in capo ai richiedenti e procedure di accredito delle somme ancora troppo lunghe e farraginose.