HOLDING SOCIETARIA PER LA PIANIFICAZIONE FISCALE

Ottobre 28th, 2022 by Amministratore

La creazione di una holding consente all’imprenditore di costituire un gruppo societario, ovvero una struttura di società legate da partecipazioni dove troviamo una più società operative (figlie) ed una società che ne detiene le partecipazioni (madre). Questa struttura è alla base di moltissime imprese anche internazionali e consente di ottimizzare l’organizzazione di impresa sotto il profilo della protezione patrimoniale ed in alcuni casi anche in ottica di pianificazione fiscale.

Uno degli aspetti che creano maggiori problemi agli imprenditori è scegliere la migliore struttura societaria per il proprio business, ed ancora oggi non tutti i professionisti del settore conoscono le potenzialità che può offrire una holding per creare un gruppo societario. Ci tengo a precisare, da subito, che il classico schema operativo holding e società operativa, non è una struttura che permette un costante risparmio fiscale (solo in un unica fattispecie lo consente).

Spesso tanti consulenti sconsigliano una gestione di questo tipo perché costosa e complessa. Tuttavia, molto spesso a fronte di questi costi ci sono dei vantaggi che è opportuno sfruttare. In questo articolo affrontiamo il problema legato alla scelta della struttura societaria da adottare per gestire un business in modo ottimale. In questo ambito la scelta legata alla formazione di una holding societaria può essere un valido strumento in grado di offrire vantaggi legati sia alla gestione dei flussi finanziari che al risparmio fiscale.

Quando È Opportuno Passare Da SRL A Gruppo Societario?

Non esiste una risposta univoca a questa domanda. Ogni impresa ha le proprie caratteristiche ed ogni imprenditore ha i propri obiettivi e per questo non è possibile generalizzare. Quello che possiamo dire è che molto spesso, in momenti diversi l’imprenditore si rende conto che per migliorare la redditività della propria attività deve investire in altri business, collegati al principale, oppure completamente diversi. Pensa al caso dell’impresa che decide di integrare ed acquisire la società di un fornitore per migliorare la redditività e ridurre i costi, oppure ad un altro imprenditore che decide di investire in un business completamente diverso dal suo principale. In altri casi, invece, l’imprenditore può sentire la necessità di diversificare il rischio di impresa, magari separando l’attività commerciale da quella immobiliare (il c.d. “spin-off immobiliare”), oppure pensa al caso in cui l’impresa decida di entrare in mercati esteri e debba aprire una unità produttiva all’estero.

In tutti questi casi quando l’imprenditore detiene più partecipazioni verso società operative è necessario valutare con attenzione la situazione per capire se vi sono possibilità di ottimizzazione societaria. Ecco che, in questi casi, ci viene in aiuto lo strumento della holding societaria e la creazione di un gruppo societario.

La holding è la società che detiene partecipazioni in:

  • Società che detengono a loro volta altre partecipazioni (c.d. “sub-holding“, come la “A” e la “B”);
  • Società operative (come “Alfa”, “Beta”, “Gamma”).

La creazione di questo tipo di struttura societaria caratterizza tantissime società multinazionali, ma anche molte imprese che operano sul territorio nazionale. Come avrò modo di spiegarti di seguito cerco di consigliare questa struttura ogni volta che intravvedo la necessità, in quanto consente di ottenere una struttura in grado di limitare i rischi economico sulle società controllate e veicolare il patrimonio attraverso società che non svolgono attività di tipo commerciale (meno rischiose).

Immagina di creare una società che funge da società immobiliare e/o da holding di partecipazioni del gruppo. Questa società può essere quella che detiene gli immobili, gli eventuali intangibles (marchi, brevetti, invenzioni industriali, ecc…) ed anche le partecipazioni nelle società operative. L’obiettivo di questo schema è arrivare a ridurre il rischio di impresa. In questo modo da una parte le proprietà immobiliari ed i diritti o i beni immateriali vengono tenuti distinti dall’attività operativa. Attività per sua natura soggetta al rischio di impresa. Per poter fare tutto questo è necessario costituire una società holding del gruppo. In questo articolo troverai tutte le informazioni necessarie per capire se anche nel tuo caso è utile costituire una holding e realizzare un gruppo societario.

Cos’è Una Holding Company?

La parola “holding” deriva dall’inglese “to hold“ che significa – in questo caso – “detenere“. Le holding company nascono, infatti, con l’obiettivo di detenere quote e/o azioni di altre società. Le società che detengono partecipazioni si possono distinguere, per macro classi, tra:

  1. Holding pure o finanziarie. Si tratta di società di partecipazione pura che svolgono quale unica attività il controllo e il finanziamento delle società partecipate, operative.
  2. Holding miste o industriali. Si tratta di società che oltre a detenere e gestire partecipazioni svolgono anche direttamente attività commerciale o industriale.
  3. Investment holding. Si tratta di società aventi ad oggetto l’acquisizione di partecipazioni al fine di ottenere redditi sotto forma di dividendi e di capital gains. Chi costituisce questo tipo di holding lo fa con esclusiva ottica di investimento finanziario, non è rilevante l’esercizio o meno del controllo economico delle società partecipate.

La caratteristica giuridicamente rilevante nell’ambito della rappresentazione economico-aziendale del gruppo di imprese è l’esistenza di un rapporto societario. Il controllo societario, giuridicamente, può essere di diritto o di fatto. Si ha controllo di diritto quando si detiene la maggioranza dei diritti di voti esercitabili nell’assemblea ordinaria di una società. Questo presume, pertanto, in maniera assoluta l’esercizio di un’influenza dominante. Il controllo di fatto si fonda, invece, sulla disponibilità di diritti di voto sufficienti a esercitare un’influenza dominante nell’assemblea ordinaria di una società (controllo di fatto interno). Ovvero sulla possibilità di esercitare un’influenza dominante in virtù di particolari vincoli contrattuali (controllo di fatto esterno).


Come Funziona una Holding Company?

Le cosiddette “holding di partecipazioni industriali” sono società di capitali (SPA, SRL, SAPA) oppure società di persone (società semplice (SS)). Si tratta di società che hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente:

  • L’assunzione e la gestione (statica o dinamica) di partecipazioni, di solito di controllo, in altre imprese svolgenti attività industriali e/o commerciali e/o di servizi. Si tratta delle holding industriali;
  • L’assunzione e la gestione (statica o dinamica) di partecipazioni di controllo in altre imprese, con la relativa gestione finanziaria del gruppo. Si tratta delle holding finanziarie.

L’attività di una holding nei gruppi di più grandi dimensioni può essere esercitata anche tramite una o più sub-holding. Si tratta di società che rappresentano un’ulteriore schermo tra la proprietà e le società operative in business diversificati. Solitamente, le holding industriali, possono avere la residenza fiscale sia in Italia, sia all’estero. Esse sono possedute da persone fisiche o da famiglie che ne ritraggono un reddito tramite:

  1. Dividendi
  2. Interessi attivi
  3. Compensi da amministratore

Quali Sono I Vantaggi Di Una Holding Di Partecipazioni?

Le società holding possono essere costituite per molteplici motivi, tra cui possiamo individuare i principali:

  1. Protezione del patrimonio familiare
  2. Gestione del passaggio generazionale all’interno della famiglia
  3. Gestione dei legami e dei flussi tra la proprietà e l’impresa

A partire da queste motivazioni di base è possibile individuare alcuni vantaggi legati alla costituzione di una società holding a capo del gruppo societario. Vantaggi che possono essere di natura fiscale, finanziaria o gestoria. Si precisa che la costituzione di una holding non dipende (solitamente) da vantaggi di natura fiscale, ma attraverso una holding è possibile ottenere anche in alcuni casi dei vantaggi di ordine fiscale.

Quali Vantaggi Fiscali per una Holding di Partecipazioni?

La costituzione di una holding porta con se diversi elementi positivi da un punto di vista fiscale. Essi sono:

  • Possibilità di sfruttare il regime della partecipation exemption (PEX).
  • Possibilità di usufruire del consolidato fiscale o dell’IVA di gruppo.
  • Sfruttamento della gestione finanziaria di gruppo, finanziamenti, interessi, ecc..
  • Possibilità di sfruttare trattati la tassazione agevolata sui dividendi.

Vediamo insieme questi vantaggi con maggiore dettaglio.

Holding per Sfruttare il Regime della Partecipation Exemption (PEX)

La gestione di un gruppo societario con una holding può essere vantaggioso in caso di cessione di partecipazioni delle società controllate operative. Il nostro sistema fiscale prevede un particolare regime, conosciuto con l’acronimo di “PEX“. Tale regime è disciplinato dall’articolo 87 del DPR n.917/86 (TUIR). L’applicazione di questo regime, rispettandone i requisiti, permette la detassazione dell’eventuale plusvalenza generata dalla cessione di partecipazioni.

Si tratta, sicuramente, di un vantaggio fiscale importante. Qualora la holding, verificando i requisiti che vedremo di seguito, ceda una partecipazione in una società operativa ha la possibilità di detassare al 95% la plusvalenza generata dalla cessione della partecipazione. Quindi, in ottica di possibilità di cessione di “rami aziendali” la holding permette all’imprenditore di poter sfruttare questo tipo di detassazione. Tuttavia, al fine di poter concretamente sfruttare il regime PEX è necessario il rispetto di alcuni requisiti. In particolare:

  • Classificazione nella categoria delle immobilizzazioni finanziarie nel primo bilancio chiuso durante il periodo di possesso.
  • Ininterrotto possesso dal primo giorno del dodicesimo mese precedente quello dell’avvenuta cessione.
  • Residenza fiscale della società partecipata in uno Stato o territorio non a fiscalità privilegiata. Salvo interpello.
  • Esercizio da parte della società partecipata di un’impresa commerciale. Questo secondo la definizione di cui all’articolo 55 del DPR n.917/86. Con esclusione delle società il cui patrimonio è prevalentemente costituito da immobili non strumentali.

Holding per Sfruttare il Consolidato Fiscale

L’utilizzo di una holding permette anche la possibilità di usufruire del consolidato fiscale. Si tratta della possibilità per le imposte dirette di effettuare un unico versamento delle imposte per tutte le società appartenenti al gruppo ed incluse nel perimetro di consolidamento. Il vantaggio legato all’adozione del consolidato fiscale riguarda la determinazione di un unico imponibile fiscale che viene versato (aspetto finanziario) da una società del gruppo (solitamente la holding). Tale imponibile rappresenta la somma algebrica di imponibili e perdite fiscali delle varie società del gruppo (in questo modo società in utile ed in perdita possono compensare le proprie posizioni con il Fisco). In buona sostanza, con il consolidato fiscale è possibile raggiungere una migliore gestione finanziaria del gruppo.

Allo stesso modo, oltre che per i redditi è possibile utilizzare anche la disciplina dell’IVA di gruppo.

Honding e Finanziamenti Infragruppo

Una holding pura, di tipo finanziario, viene sfruttata per operare da società finanziaria del gruppo. Questa società ha la possibilità di sfruttare i finanziamenti infragruppo, anche tra società appartenenti alla UE. Infatti, in questi casi è possibile sfruttare l’esenzione dall’applicazione della ritenuta sugli interessi attivi, se si tratta di società a partecipazione diretta.

Holding ed Esenzione sui Dividendi Percepiti

Il principale vantaggio di una Holding è quello di poter accentrare la gestione finanziaria del gruppo. Non a caso le holding spesso vengono definite “Società Cassaforte“. Questo perché la società a capo del gruppo ha la possibilità di farsi arrivare i dividendi una quasi totale detassazione. L’imponibilità è solo al 5%. Questo è quanto prevede il comma 2, dell’articolo 89 del TUIR. Nel caso di Holding Estera in Paese UE, si può arrivare alla totale detassazione del dividendo distribuito. La detassazione è possibile sfruttando e rispettando i requisiti previsti dalla Direttiva Madre-Figlia.

In altri casi, invece, la ritenuta in uscita è ridotta, secondo quanto previsto dalle Convenzioni Internazionali. Il fatto di poter accentrare i dividendi è sicuramente un vantaggio non da poco. La liquidità del gruppo viene accentrata e da li può essere o distribuita ai soci oppure reinvestita nelle società operative. 

Quali Vantaggi Gestori di una Holding Company?

Da un punto di vista gestorio la holding consente di raggruppare e consolidare la proprietà del gruppo. Attraverso una ottimale costituzione di una holding è possibile evitare o limitare gli effetti sulle società di eventuali litigi o dissidi tra i soci. Specialmente nelle imprese partecipate da più gruppi familiari la gestione del business attraverso una holding permette di risolvere più facilmente eventuali dissidi. Inoltre, devi considerare che cessioni di quote o altri passaggi possono essere gestiti senza interferire direttamente sul business. Inoltre, attraverso la holding, è possibile gestire al meglio l’eventuale passaggio generazionale dell’impresa. Molto spesso, infatti, si parla di holding di famiglia proprio per sottolineare l’aspetto familiare del business.

Quali Vantaggi Finanziari di una Holding Company?

Finanziariamente attraverso la costituzione di una holding si ha la possibilità di razionalizzazione la struttura finanziaria del gruppo. Questo anche tramite il cash pooling, ovvero la possibilità per la capogruppo di gestire indirettamente la finanza delle società partecipate. Questo tipo di gestione, solitamente, porta ad una migliore solidità finanziaria quando ci si interfaccia con il sistema bancario. A meno che si ritenga strategicamente che ogni società operativa debba avere la massima autonomia finanziaria. Inoltre si possono gestire più efficacemente gli utili relativi alle società del gruppo.

Gli Svantaggi di una Holding di Partecipazioni

Tra gli aspetti sfavorevoli si segnala una duplicazione dei costi societari ed amministrativi, l’eventuale presentazione del bilancio consolidato ed un aumento della burocrazia infragruppo. In linea generale l’utilizzo della società di capitali, rispetto alla più snella società di persone, comporta indubbi aggravi amministrativi. Basti pensare che viene meno la possibilità di adottare la contabilità semplificata ed è inoltre obbligatorio depositare il bilancio annuale. Gli oneri, quindi, aumentano associati ad una minore riservatezza nei confronti dei terzi. Soggetti che dispongono di un documento dal quale risulta la situazione patrimoniale, economica e finanziaria della società. Tutto questo in quanto vi sarà la stipula di contratti su eventuali finanziamenti erogati e sull’attività svolta con:

  • Servizi amministrativi contabili
  • Servizi gestionali
  • Servizi finanziari

Da un punto di vista fiscale si deve tenere presente:

  • L’applicazione della disciplina sulle società di comodo.
  • L’effettuazione di operazioni esenti ai fini Iva (interessi passivi e cessione di partecipazioni). Operazioni che possono ridurre la detraibilità dell’Iva sugli acquisti.

Si tratta di svantaggi che devono essere messi in conto, ma che devono comunque essere ponderati adeguatamente pesando i vantaggi che si possono ottenere.

Quale Tassazione per la Holding Societaria?

Per quanto riguarda gli aspetti fiscali, invece la società di capitali sconta di norma l’IRES al 24%. Tuttavia, nel rispetto dei requisiti previsti dalla legge, è possibile optare per il regime della trasparenza fiscale. Si tratta di un regime fiscale opzionale con cui è possibile determinare la tassazione in capo ai soci come nelle società di persone. In questo secondo caso la distribuzione di dividendi non comporterà tassazione alcuna. In relazione alla tassazione dei proventi tipici della holding, si segnala che l’articolo 89 del DPR n.917/86 esenta al 95% i dividendi provenienti da altre società di capitali residenti o di società estere.

Proviamo a fare un esempio concreto. Immagina la tua holding Alfa SRL, che incassa un dividendo dalla sua controllata Beta SRL. Il dividendo incassato è pari a 100 euro. Alfa SRL tassa soltanto il 5% del dividendo, ottenendo una tassazione del 24% su 5 euro.

In pratica la holding pura tassa i dividendi incassati all’1,2%

Non male vero!? Questo tipo di tassazione riguarda tutti i dividendi incassati le cui partecipazioni rispettano i requisiti PEX. Non vi sono differenze tra dividendi provenienti da società italiane od estere. L’unica eccezione è data dai dividendi incassati da controllate residenti in Paesi a fiscalità privilegiata (Paesi black list). In questo caso la tassazione del dividendo è del 100%.

Holding e Applicazione dell’IRAP

A seguito del recepimento della Direttiva ATAD UE ad opera del D.Lgs. n.142/18 è stato introdotto il concetto di “società di partecipazione finanziaria“. In questa definizione sono riconducibili le società che esercitano in via prevalente l’attività di assunzione di partecipazioni in soggetti diversi dagli intermediari finanziari. Sostanzialmente si una società di partecipazione finanziaria quando, in base ai dati dell’ultimo bilancio approvato, l’ammontare complessivo delle partecipazioni nei soggetti diversi dagli intermediari finanziari, nonché gli altri elementi patrimoniali intercorrenti con i medesimi, superino (unitariamente) il 50% del totale dell’attivo patrimoniale. In questo caso la holding (società di partecipazione finanziaria) è soggetta all’applicazione dell’IRAP.

L’articolo 6, comma 9 del DLgs n.446/97 stabilisce che i contribuenti riconducibili alle società a partecipazione non finanziaria determinano la base imponibile come le società ordinarie, oltre a tener conto della “differenza tra gli interessi attivi e proventi assimilati e gli interessi passivi e oneri assimilati” (con interessi passivi che concorrono alla formazione del valore della produzione per il 96%). Inoltre, per tali soggetti trova applicazione l’aliquota IRAP maggiorata del 4,65% (articolo 16, comma 1-bis lettera b) DLgs n.446/97).

Ma come si determina la base imponibile IRAP per le Holding Industriali?

Verificata la sussistenza dei requisiti la società qualificabile come Holding Industriale determina la base imponibile IRAP partendo dai criteri dettati per le società di capitali (art. 5 del D.Lgs. n.446/1997). Si deve poi rettificare l’importo così ottenuto con una componente finanziaria, rappresentata dal risultato della differenza tra due aggregati (art. 6, co. 9, del Decreto Irap) irrilevanti ai fini IRAP nel caso della generalità delle imprese esclusivamente commerciali:

  • Gli interessi attivi e i proventi ad essi assimilati.
  • Gli interessi passivi ed oneri della medesima natura ad essi assimilati, nel limite del 96,00% del proprio importo.

PEX e Consolidato Fiscale

L’articolo 87 del DPR n.917/86, inoltre, prevede l’esenzione al 95% in relazione alle plusvalenze derivanti dall’alienazione di società commerciali residenti o da società estere. Questo regime fiscale di favore è applicabile a condizione che le società oggetto di cessione non siano residenti in Paesi a fiscalità privilegiata, differenza delle società di persone, inoltre, le società di capitali possono optare per l’applicazione del regime del consolidato fiscale.

Un regime che consente la tassazione del reddito imponibile complessivo del gruppo derivante dalla somma degli imponibili dei singoli soggetti aderenti. In questo modo è possibile compensare gli utili e le perdite realizzate nello stesso esercizio. Il regime del consolidato fiscale offre inoltre ulteriori opportunità come ad esempio la possibilità di trasferire beni plusvalenti tra le società del gruppo in sospensione di imposta. Questi, in particolare sono i principali vantaggi fiscali legati alla holding di un gruppo di imprese. Naturalmente quanto più si rendono necessarie queste operazioni societarie nel tempo, più la holding diventa strumento profittevole.


Holding nei Gruppi a Vocazione Internazionale

L’utilizzo della società di capitali, inoltre, è fortemente raccomandato nel caso di gruppi a vocazione internazionale. Solamente le società di capitali, infatti, possono applicare le normative comunitarie che agevolano le ristrutturazioni o la tassazione dei flussi di reddito. Si pensi al caso di soci di una società di capitali italiana che possono conferire le partecipazioni in una Holding residente in un altro Paese dell’Unione Europea. L’operazione è fiscalmente neutra se viene conferita la maggioranza della società italiana e se si tratta di società di capitali. Inoltre, la direttiva n.1990/435 impone, nel rispetto di alcune condizioni, la non applicazione delle ritenute alla fonte sui dividendi. Si tratta di dividendi distribuiti da una società di capitali ad un’altra società residente in un altro stato UE. Si tratta della Direttiva Madre-Figlia accennata prima.

Da sottolineare in questo senso come una valida alternativa all’utilizzo delle società italiane come Holding di partecipazioni possa essere costituita indubbiamente dall’impiego di società estere. Ad esempio una holding Francese, può ricevere dividendi in esenzione d’imposta da una controllata italiana. Stessa cosa vale al contrario.

Sulla base di quanto esposto si possono effettuare delle considerazioni conclusive in merito ai vantaggi e svantaggi derivanti dal conferimento di partecipazioni in una holding. Senza dubbio, comunque in caso di imprese di medio grandi dimensioni l’operazione presenta molte più “opportunità che costi”.


Holding di Partecipazioni: Esempi Concreti

Arrivati a questo punto della lettura sono sicuro che vuoi sapere se e quando una holding può aiutarti nella tua pianificazione fiscale. Come avrai capito la holding è un eccellente strumento per convogliare i dividendi delle società operative. Il primo consiglio è:

Se non hai un gruppo societario, non hai bisogno di una Holding

Immagina di essere il socio al 100% della società Beta SRL che distribuisce un dividendo di 100 euro. Il dividendo è tassato su di te persona fisica con ritenuta a titolo di imposta del 26%. Ti rimane in tasca, quindi, il netto di 74 euro. Se inserisci in questo schema una holding (Alfa SRL) che incassa il dividendo di 100 euro di Beta SRL, la situazione per te è la seguente:

  • Alfa SRL tassa il 5% del dividendo, arrivando a sua volta a distribuire un dividendo di 98,8 euro (100 arrivate da Alfa al netto della tassazione di 1,2).
  • Il socio di Alfa SRL, persona fisica, incassa il dividendo di 98,8 euro ed applica sempre la ritenuta del 26%. Il suo netto è di 73,11 euro.

La holding è utile se vi sono più società che devono distribuire un dividendo ad una stessa compagine sociale. In questo caso la holding segrega il patrimonio e permette una migliore gestione dei dividendi.

Quindi, dove è consigliabile posizionare la tua Holding?

Voglio darti qualche consiglio. Tieni in considerazione che Paesi come Italia, Spagna e Austria offrono l’esenzione parziale su dividendi e plusvalenze dopo un anno di possesso delle partecipazioni. Altri Paesi, come Olanda, Inghilterra, Bulgaria, Irlanda, offrono l’esenzione su dividendi e plusvalenze da subito. Come avrai potuto capire, la scelta del Paese in cui localizzare la Holding è di fondamentale importanza.

A questo punto ecco alcuni consigli:

  • Il Paese in cui posizionare la Holding non deve dipendere da mere ragioni fiscali.
  • La scelta del Paese in cui localizzare una Controllante dipende anche dalla giurisdizione in cui sono localizzate le società figlie.
  • La scelta del Paese ove posizionare la Holding dipende anche dalla Residenza Fiscale dei soci di maggioranza.

Gli Apporti dei Soci nella Holding ed i Vantaggi del “Realizzo Controllato

Una volta analizzata la disciplina fiscale della holding societaria, con vantaggi e svantaggi, è opportuno andare ad analizzare anche gli aspetti connessi agli apporti dei soci. I soci di una holding, infatti, possono apportare denaro beni all’interno della società. Questo apporto, a seconda dei casi, può essere effettuato a titolo di capitale proprio o a titolo di capitale di debito (finanziamento soci). La scelta di una modalità di apporto piuttosto che l’altra ha dei risvolti sia fiscali sia legati alla possibilità per il socio di rientrare dell’apporto effettuato a distanza di tempo.

Allo stesso modo deve essere valuto anche la tipologia di bene che viene apportato. In caso di partecipazioni, il conferimento è sicuramente la scelta migliore, in quanto consente la capitalizzazione della società ed alla verifica di determinate condizioni, ex art. 177, co 2 o art. 175 del TUIR (a seconda dei casi) è possibile beneficiare della disciplina di favore del conferimento a “realizzo controllato“. Allo stesso modo in caso di beni immobili è opportuno valutare il conferimento ovvero l’acquisto dell’immobile da parte della società, con i relativi riflessi ai fini delle imposte indirette (in particolare l’imposta di registro al 9%).

In conclusione la holding presenta riflessi fiscali e di gestione importanti che devono essere attentamente valutati ai fini delle diverse modalità di apporto che hanno a disposizione i soci.

Gruppo Societario e Contributi Previdenziali INPS

Un aspetto che interessa molti imprenditori, ovvero, i contributi previdenziali dovuti su società commerciali o artigianali. In queste società l’imprenditore (socio amministratore) può essere chiamato a versare una doppia contribuzione previdenziale, ovvero:

  • La gestione separata sul compenso amministratore percepito;
  • La gestione artigiani e commercianti sul reddito imponibile della società.

Attraverso la costituzione di un gruppo di società viene a mancare il presupposto legato alla contribuzione sul reddito imponibile della società, ovvero che l’amministratore sia anche socio e svolga attività prevalente per la società. Qualora, infatti, al società operativa sia controllata da altra società, viene mancare il presupposto legato alla partecipazione detenuta direttamente dalla persone fisica (imprenditore). Per questo motivo la costituzione di un gruppo societario può essere valutata anche per ottimizzare questo aspetto e valutare per quali società versare i contributi previdenziali. Quando siamo di fronte a partecipazioni detenute da società, infatti, non essendoci più coesistenza della figura del socio con quella dell’amministratore della società operativa, l’INPS non può richiedere il versamento dei contributi dovuti alla gestione artigiani e commercianti. Il consiglio è di non prendere questa indicazione come valida in assoluto, ma piuttosto di valutarla attentamente come possibilità, in relazione alle esigenze di impresa ed anche personali dell’imprenditore.

Consigli e Conclusioni sulla Creazione di un Gruppo Societario

Stante quanto detto sinora è possibile trasferire nella Holding gli introiti derivanti dalle società operative. Questo senza grossi esborsi di imposte. Con questo metodo è possibile avere a disposizione flussi finanziari detassati per effettuare altri investimenti. Si tratta di un elemento molto importante che ogni imprenditore dovrebbe avere bene a mente.

E’ vero che le holding pagano relativa poca imposizione sui proventi derivanti dalle attività operative, ma è altrettanto vero che questo può avvenire solo in caso di reinvestimento. Nel momento in cui, invece, questi flussi finanziari dovessero tornare nelle mani dei soci, quindi costituire ulteriori dividendi, la tassazione tornerebbe piena. Ed anzi, quella piccola percentuale di tassazione che grava sulle società holding diverrebbe un eccesso di tassazione rispetto alla tassazione ordinaria.

Per questo motivo la holding non è sempre la soluzione più conveniente. Dipende tutto dalla capacità di reinvestire i capitali che l’imprenditore vuole effettuare.

Questa è sicuramente la migliore struttura giuridica da mettere in piedi e organizzare in maniera efficiente le aziende di medio grandi dimensioni. Tanto più è complessa la struttura delle aziende in gioco, tanto è più vantaggiosa questa struttura.