Incorre in sanzioni il professionista o l’imprenditore che emette fatture contenenti la sola indicazione generica “servizi professionali”, accorpando attività molto diverse in un’unica descrizione. Così ha affermato la Corte di Cassazione con la sentenza numero 21980 del 28 ottobre 2015. Per i giudici un’indicazione generica dell’operazione fatturata, che accorpi indistintamente in un’unica descrizione attività diverse sotto il profilo del loro contenuti, non soddisfa le finalità conoscitive che la norma intende assicurare.