La Fondazione nazionale dei commercialisti ha pubblicato un documento, il 15 novembre 2015, rubricato: “la valutazione delle quote nelle società personali in ipotesi di recesso ed esclusione”. In sintesi di parla: che il valore della quota del socio receduto o escluso deve tener conto dell’avviamento della società; l’atto costitutivo può precisare e parzialmente derogare i valori dello stesso. Nel liquidare le quote a valore superiore al patrimonio netto sarà ammissibile considerare la differenza un diritto di credito della società nei confronti dei soci superstiti senza imputarlo a conto economico.