Contribuenti e intermediari che non hanno ancora provveduto all’adempimento dichiarativo per i redditi, l’Irap e l’Iva relativi all’anno d’imposta 2015, lo possono fare entro domani. Scadono domani i 90 giorni entro i quali è possibile regolarizzare la violazione usufruendo, grazie al ravvedimento operoso, della riduzione a un decimo della sanzione minima. Sono interessati all’appuntamento coloro che hanno “saltato” la data del 30 settembre 2016, compresi gli eredi di persone decedute nel 2015 o entro il 31 maggio scorso, per presentare il modello di dichiarazione dei redditi Unico, quello Irap o quello Iva, eventualmente anche versando il dovuto. Chiamati in causa sono anche gli intermediari abilitati alla trasmissione telematica, come Caf e professionisti, che non hanno inviato tempestivamente le dichiarazioni “prese in carico”, sia quelle compilate dai contribuenti sia quelle predisposte da loro stessi. Grazie all’istituto del ravvedimento operoso (articolo 13, comma 1, lettera c, Dlgs 472/1997), il contribuente può sanare l’irregolarità versando un decimo della misura minima della sanzione – da 250 a 1.000 euro – prevista per questo tipo di violazione. Per ogni dichiarazione tardiva, vanno versati, tramite F24 (codice tributo “8911”), 25 euro, indicando nella delega di pagamento, come “anno di riferimento”, quello in cui è stata commessa la violazione (2016). Gli intermediari incaricati, invece, per la regolarizzazione dell’inadempimento devono versare, con il codice tributo “8924”, 51 euro. Questo perché nei loro confronti, in caso di omessa o tardiva trasmissione delle dichiarazioni, è prevista l’applicazione di una sanzione amministrativa che va 516 a 5.164 euro.