Il fisco non può contestare l’elusione fiscale solo sulla base delle dichiarazioni rese dal contribuente in sede di ispezione e senza aver prima spedito una raccomandata con richiesta di chiarimenti. Il contraddittorio è necessario, senza decade l’accertamento. Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 2239 del 30 gennaio 2018, che ha respinto un ricorso dell’Agenzia delle entrate.