BOLLA DI RESO O DOCUMENTO DI TRASPORTO

14 Ottobre 2019 di Amministratore

Al pari del DDT (Documento di trasporto), la bolla di reso consiste in un documento di giustificazione del trasporto di una partita di merce da un luogo a un altro. In altre parole, la bolla di reso deve essere compilata per fare in modo che, in caso di controllo, si sia in grado di capire a quale scopo una quantità di beni stia per essere trasferita da un posto a un altro.

Quando Emettere Bolla di Reso

Il reso è l’operazione di restituzione di merce, che può avvenire a causa di problemi di tipo diverso. Il destinatario potrebbe eccepire che essa è non conforme alle indicazioni fornite in fase di vendita, che la merce è difettosa o non corrispondente alla quantità o qualità desiderata. Per esempio, il titolare di un negozio di abbigliamento potrebbe avere effettuato un ordine presso un grossista, relativamente a 100 capi di camicia da uomo per ciascuna delle seguenti taglie, S, M, L e XL. Lo stesso scopre all’atto di ricezione dell’ordine, che per errore gli sono state spedite 100 camicie da donna dalla taglia M al posto di quelle da uomo, per cui chiaramente pretenderà il reso di questa partita. In questo caso il negoziante dovrà rispedire i capi indietro, chiedendo che gli siano inviati quelli richiesti, effettuando un reso. Prima ancora di procedere alla spedizione dei capi, però, dovrà compilare la relativa bolla, in modo che essa accompagni il trasporto della merce a destinazione.

Come Compilare Bolla di Reso

Precisiamo da subito che la compilazione di una bolla di reso è un’operazione molto semplice e che bisogna solo stare attenti a riportare nel documento tutti gli elementi obbligatori richiesti dalle norme. Per prima cosa, non c’è problema relativamente alla forma, non esiste un modello standard da seguire per la compilazione di una bolla di reso. L’importante è che la bolla di reso sia compilata in duplice copia, perché una deve rimanere a noi che stiamo inviando la merce, mentre l’altra deve essere inviata insieme alla merce al destinatario. In essa, in alto a sinistra, sotto la dicitura mittente, bisogna inserire i propri dati personali. In alternativa, è sufficiente apporre il timbro aziendale, qualora esso contenga tutti i dati identificativi dell’attività. In alto a destra, invece, bisogna riportare il numero progressivo del documento e la data. Sotto la dicitura destinatario, poi, bisogna inserire i dati relativi alla persona o società che dovrà ricevere la merce. Per conoscerli con esattezza, è sufficiente andare a recuperare la fattura utilizzata per la cessione della partita di merce, della quale stiamo effettuando il reso. Risulta essere necessario indicare con esattezza anche il luogo di destinazione della merce.

Troviamo poi la causale. Essa fornisce la spiegazione del perché la merce in oggetto venga trasportata da un luogo a un altro. Attenzione a riportare la causale con chiarezza ed esattezza, perché il controllore potrebbe altrimenti dubitare che si tratti di una vendita simulata, ovvero del trasporto di una partita di merce con la scusa di un reso, ma di fatto coprendo una vendita vera e propria.

A seguire, si indicano la quantità e la descrizione dei beni. Nell’esempio citato, il rivenditore deve segnalare che i 100 capi vengono restituiti, in quanto essi non sono conformi all’ordine effettuato, ovvero si tratta di camicie per donne e non da uomo. Nel caso, poi, in cui il trasporto avvenga tramite un vettore, è necessario indicare anche i dati di questo. Se per il trasporto vengono impiegati più vettori, è sufficiente riportare le generalità del primo, ovvero di colui che prende in consegna la merce.

Oltre ai dati obbligatori, possono essere riportati anche altri di natura facoltativa, ma che nell’economia della spedizione potrebbero tornare utili sia a chi spedisce la merce che a chi la riceve, come i prezzi unitari dei beni oggetto del reso, il prezzo complessivo e la banca di appoggio. Queste informazioni aggiuntive potrebbero assumere anche la funzione di promemoria.

Obbligo della Bolla di Reso

I documenti di trasporto non assolvono solo un adempimento di tipo fiscale, ma pure civilistico, ovvero sono di sostegno alla corretta gestione amministrativa di un’azienda e fungono da tutela per il cedente e il cessionario. Se la bolla di reso, però, non è redatta in modo chiaro ed esaustivo, l’amministrazione finanziaria può avvalersi dell’art.53 del decreto IVA, applicando la presunzione di cessione o acquisto sprovvista di fattura. Il documento di trasporto deve accompagnare i beni nel corso del trasporto, oppure essere spedito via fax o altro mezzo entro il giorno stesso dell’inizio del trasporto al cessionario. Insieme alla fattura deve essere conservata per tutto il tempo relativo all’accertamento.

Riepilogando, la bolla di reso è un documento necessario e di accompagnamento al trasporto di una partita di merce per il caso di restituzione al cedente originario. L’intento di essa è di segnalare al controllore la ragione per cui una quantità di merce venga trasportata da un luogo a un altro. Per fare in modo che sia conforme alle norme, deve contenere tutti gli elementi obbligatoti da queste previsti, come le generalità del mittente, quelle del destinatario, la data della spedizione, il luogo di destinazione, la causale, le quantità, la descrizione e le caratteristiche dei beni trasportati.