Regime forfettario 2021: come funziona? Facciamo il punto sui requisiti e sui limiti d’accesso.
Il regime forfettario è uno dei regimi fiscali sostitutivi dell’IRPEF. Possono accedervi i titolari di partita IVA che, nel rispetto dei requisiti previsti, beneficiano di una tassazione agevolata del 15 per cento, che scende al 5 per cento per le nuove attività.
In particolare, è fissato a 65.000 euro il limite massimo di ricavi o compensi per l’accesso o la permanenza nel regime forfettario per le partite IVA.
Anche per chi intende aprire partita iva nel 2021, o effettuare il passaggio alla tassazione agevolata del 15 per cento o 5 per cento, restano confermati i limiti relativi al lavoro dipendente e alle spese per compensi ai collaboratori.
Tra i requisiti per aderire al regime forfettario 2021, i titolari di partita IVA dovranno fare i conti con le cause d’esclusione, introdotte a partire dal 2019 e tutt’oggi vigenti.
Scendiamo quindi nel dettaglio e vediamo punto per punto come funziona il regime forfettario 2021.
Regime forfettario partite IVA, chi può accedere: limiti e requisiti
La Legge di bilancio 2021, in controtendenza rispetto alle manovre degli anni passati, ha lasciato inalterati i limiti ed i requisiti per accedere al regime forfettario del 15 o del 5 per cento.
In prima battuta ricordiamo che il regime forfettario è un regime di tassazione sostitutivo dell’irpef, destinato alle persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni.
Possono applicare il regime forfettario le partite IVA che, con riferimento all’anno d’imposta 2020, rispettano i seguenti requisiti:
- hanno conseguito ricavi o percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a 65.000 euro;
- sostenuto spese per un importo complessivo non superiore a 20.000 euro lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e compensi a collaboratori, anche a progetto, comprese le somme erogate sotto forma di utili da partecipazione agli associati con apporto costituito da solo lavoro e quelle corrisposte per le prestazioni di lavoro rese dall’imprenditore o dai suoi familiari.
Si ricorda inoltre che per accedere al regime forfettario è necessario rispettare il limite di 30.000 euro relativo ai redditi da lavoro dipendente o assimilati e pensioni percepiti. Fanno eccezione i lavoratori dimessi o licenziati.
Regime forfettario 2021: cause ostative d’esclusione
Ai requisiti si affiancano le cause ostative.
Le cause d’esclusione dal regime forfettario 2021 sono numerose.
I titolari di partita IVA che non possono applicare la tassazione agevolata del 15 per cento sono:
- le persone fisiche che si avvalgono di regimi speciali ai fini Iva o di regimi forfetari di determinazione del reddito;
- i non residenti, ad eccezione di coloro che risiedono in uno degli Stati membri dell’Unione europea o in uno Stato aderente all’Accordo sullo Spazio economico europeo che assicuri un adeguato scambio di informazioni e che producono in Italia almeno il 75 per cento del reddito complessivamente realizzato;
- i soggetti che effettuano, in via esclusiva o prevalente, operazioni di cessione di fabbricati o porzioni di fabbricato, di terreni edificabili o di mezzi di trasporto nuovi;
- gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni che partecipano contemporaneamente a società di persone, associazioni professionali o imprese familiari ovvero che controllano direttamente o indirettamente società a responsabilità limitata o associazioni in partecipazione, le quali esercitano attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte individualmente;
- le persone fisiche la cui attività sia esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d’imposta ovvero nei confronti di soggetti direttamente o indirettamente riconducibili a tali datori di lavoro, fatta eccezione per chi inizia una nuova attività dopo aver svolto il periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni;
- coloro che nell’anno precedente hanno percepito redditi di lavoro dipendente e/o assimilati di importo superiore a 30.000 euro, tranne nel caso in cui il rapporto di lavoro dipendente nell’anno precedente sia cessato (sempre che in quello stesso anno non sia stato percepito un reddito di pensione o un reddito di lavoro dipendente derivante da un altro rapporto di lavoro).
Regime forfettario 2021: come funziona, tassazione ridotta e semplificazioni
Dopo aver fornito una panoramica delle regole d’accesso al regime forfettario 2021, vediamo come funziona.
L’accesso al regime forfettario consente di beneficiare non solo di una tassazione ridotta (pari al 15 per cento), ma anche della riduzione dei contributi inps così come di semplificazioni ai fini IVA e delle imposte sui redditi.
Chi applica il regime forfettario, inoltre, non addebita l’IVA in fattura ai clienti, non liquida l’imposta, ed è quindi esonerato dagli adempimenti collegati (presentazione della dichiarazione IVA, registrazione corrispettivi, fatture emesse e ricevute). Sebbene i forfettari siano esonerati dall’obbligo di fatturazione elettronica, è bene evidenziare come anche alle partite IVA minori si applichi l’obbligo dello scontrino elettronico.
Regime forfettario 2021: coefficienti di redditività per il calcolo dell’imposta sostitutiva
Chi applica il regime forfetario determina il reddito imponibile applicando, all’importo di ricavi e compensi percepiti, un coefficiente di redditività.
Dal reddito determinato forfettariamente si deducono i contributi previdenziali obbligatori.
Regime forfettario partite IVA 2021, fattura elettronica facoltativa, corrispettivi telematici obbligatori
A differenza di quanto ipotizzato inizialmente, la Legge di Bilancio 2021 non ha esteso l’obbligo di fattura elettronica anche ai forfettari. Per chi sceglie di aderire all’e-fattura, è tuttavia previsto un regime premiale.
Per i contribuenti titolari di fatturati costituiti esclusivamente da fatture elettroniche, viene ridotto di un anno il termine di decadenza per l’accertamento.
Anche le partite IVA minori rientrano tra i soggetti obbligati allo scontrino elettronico, regime sanzionatorio è stato ridisegnato dal 2021.
Regime forfettario 5 per cento startup: ecco requisiti e quando si applica per le nuove attività
In chiusura, ricordiamo che per i soggetti che avviano una nuova attività l’applicazione del regime forfettario è ancora più conveniente: per i primi 5 anni di attività l’imposta dovuta è pari al 5 per cento.
I presupposti e i requisiti da analizzare per capire quando si applica la flat tax del 5 per cento sono i seguenti:
- il contribuente non deve aver esercitato, nei tre anni che precedono l’avvio dell’attività, un’attività artistica, professionale o d’impresa, anche in forma associata o familiare;
- la start up non deve essere una prosecuzione di un’attività già svolta in precedenza nella forma di lavoro dipendente o autonomo, fatta esclusione dei casi in cui si tratti di periodi di pratica obbligatoria per l’accesso ad arti o professioni;
- se si prosegue l’attività svolta da un altro soggetto, i ricavi o compensi realizzati nel periodo d’imposta precedente non devono superare il limite per l’accesso al regime forfettario (che si ricorda, è pari a 65.000 euro anche nel 2020).