Con Ordinanza 12 marzo 2013, n. 6203, la Corte di Cassazione ha affermato che una generica fattura per consulenza può essere considerata falsa dall’Amministrazione finanziaria in assenza di un contratto scritto con il professionista. In tal caso, il Fisco è tenuto a negare la detrazione dell’IVA (art. 19, comma 1, D.P.R. n. 633/1972).
In particolare, nel caso in cui gli elementi riportati sulla fattura siano vaghi, scaturiscono delle presunzioni semplici in favore dell’Agenzia, con conseguente onere delle prova a carico del contribuente. Il contribuente, per ottenere legittimamente la detrazione, deve dimostrare l’esistenza di un vero e proprio contratto di consulenza scritto con un professionista o con un’impresa.