Un nuovo stop al redditometro arriva dal tribunale di Napoli. La sentenza n. 10508/2013, depositata il 24 settembre 2013, ne dichiara l’illegittimità per carenza di potere ai sensi dell’articolo 21-septies della legge 241/1990. La sentenza nasce da un ricorso di un dipendente del Comune di Pozzuoli, Aniello Scognamiglio. Secondo quest’ultimo il redditometro è un atto iniquo che viola la privacy. Le motivazioni del giudice basano la loro forza su diversi punti tra cui l’utilizzo di qualsiasi spesa sostenuta dal contribuente, anche diversa da quelle indicate nella tabella A del dm. Fatto che permette “intrusioni” anche su quelle spese (farmaceutiche, per il mantenimento e l’educazione dei figli, la vita sessuale). Alla luce di queste e le altre motivazioni esposte nella sentenza, il tribunale ordinario ha vietato all’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate di effettuare accertamenti che si basano sul nuovo redditometro.