L’abolizione delle tariffe, la difficoltà a trovare e poi fidelizzare i clienti e ancora la necessità di mantenersi costantemente aggiornati. Sono solo alcune delle principali problematiche che hanno afflitto i commercialisti italiani negli ultimi mesi del 2013 e che saltano all’occhio scorrendo l’ultima edizione del sondaggio del Comitato per i piccoli e medi studi promosso dall’Ifac, l’organizzazione mondiale delle professioni economico-contabili. Il problema è sorto all’indomani dell’applicazione concreta di tutti quei principi contenuti nella riforma delle professioni (DPR n. 137/12), che li ha costretti a vietare qualsiasi riferimento alle tariffe e a ridurle sempre di più per rimanere sul mercato e a correre verso l’ultimo aggiornamento normativo per evitare di incappare in illeciti disciplinari, visto che il mancato obbligo formativo d’ora in poi prevede sanzioni vere.