Scatta il rischio manette per chi “esibisce o trasmette atti o documenti falsi in tutto o in parte ovvero fornisce dati e notizie non rispondenti al vero”. Il contribuente, persona fisica o rappresentante legale dell’impresa, rischia la reclusione fino a 3 anni. Una situazione che interessa contribuenti, ed anche i professionisti o gli intermediari finanziari che non rispondessero correttamente alle richieste dell’amministrazione nel corso di un controllo su una persona dei cui dati essi siano in possesso. Le “cattive condotte” citate erano già punite dal D.L. n.471/97, ora, però, il legislatore le tratta alla stessa stregua delle false autocertificazioni (Art. n.76 Dpr n.445/2000), in base al quale chiunque rilascia dichiarazioni mendaci, forma atti falsi o ne fa uso è punito ai sensi del Codice Penale e delle leggi speciali in materia.