La sentenza n.26908/2011 espone una linea dura della Corte di Cassazione sul condono fiscale del 2002. Il carattere eccezionale di quel condono fa sì che si perda il beneficio se non si versa il dovuto con puntualità. Il caso parte dal ricorso dell’Agenzia delle Entrate contro una sentenza della Commissione tributaria della Lombardia. La CTR aveva annullato la cartella di pagamento del Fisco che negava il beneficio al contribuente perché non aveva pagato tutte le rate in tempo. Per i giudici tributari di secondo grado essendo stata pagata l’ultima rata non si poteva più dichiarare l’inefficacia del condono, andava solo iscritta a ruolo l’unica rata insoluta con gli eventuali accessori previsti dalla legge. I giudici di Cassazione hanno richiamato la distinzione tra condoni clemenziali e condoni premiali. I primi, a differenza dei secondi che sono efficaci con il pagamento della prima rata a la presentazione dell’istanza, per il loro carattere eccezionale sono subordinati all’integrale e tempestivo pagamento del dovuto; “l’inadempienza del contribuente comporta, ipso iure, la perdita del beneficio e l’iscrizione al ruolo degli importi non versati, con l’originario carico sanzionatorio”.